Ti è mai capitato di essere in macchina, ascoltare la radio e dover fare un parcheggio un po’ più impegnativo o una retromarcia e… trovarti ad abbasare il volume della autoradio?
Le due azioni possono sembrare completamente scorrelate: cosa c’entra la vista necessaria per la manovra con l’udito impegnato per la musica?
Apparentemente nulla.
E allora perché lo facciamo?
Le risorse a disposizione in termini di attenzione nel nostro cervello sono limitate e quindi tendiamo ad eliminare quelle non strettamente necessarie.
Il silenzio aiuta la concentrazione?
Quanto è utile il suono e/o la musica per riuscire a concentrarsi?
Ho posto la segiente domanda sui miei social:
Cosa ascolti quando hai bisogno di concentrazione?
– Musica, magari classica?– Radio?– Cerchi il silenzio più assoluto?– Lasci YouTube o Podcast in sottofondo?
Suoni e stati d’animo
Il filtro delle informazioni
Nel 1958 lo psicologo Donald Broadbent scrisse che l’attenzione agisce come un filtro: tutte le informazioni che provengono dai nostri sensi vengono memorizzate come sensazione fisica (l’aroma del caffè proveniente dalla cucina, il colore rosso dell’auto appena passata…) per un periodo molto breve. Quando dobbiamo processare o dare un significato a queste informazioni, le nostre capacità sono limitate.
È l‘attenzione che filtra le informazioni utili da elaborate e quelle da scartare. Ne ho già parlato in un altro articolo trattando l’argomento del multitasking.
Quando abbiamo bisogno di più attenzione, è necessario eliminare le distrazioni, anche quelle sensoriali.
Ma non è necessario ricercare un luogo completamente silenzioso.
Rumori bianchi
Viviamo in un contesti cittadini, spesso rumosori. E quindi come aiutare la concentrazione?
Al di là di eliminare ogni possibile distrazione sonora, quello che possiamo fare è utilizzare i cosidetti rumori bianchi.
I rumori bianchi sono dei suoni di ampiezza costante lungo tutta la gamma delle frequenze udibili. Sono suoni costanti, che riescono a creare come uno scudo rispetto agli altri suoni che potremmo avere attorno a noi, e che potrebbero risultarci fastidiosi o disturbanti.
I rumori bianchi possono essere:
- mare,
- aereo,
- pioggia,
- phon,
- aspirapolvere
Suoni binaurali cosa sono e perché aiutano
Onde cerebrali e vibrazioni
Per capire come funzionano i suoni binaurali dobbiamo prima capire come funziona il nostro cervello.
- Gamma (30-42 Hz) sono rare ed emesse durante stati di estasi, compassione e profonda ispirazione
- Beta (14-30 Hz) sono rilevabili durante stati di agitazione, concentrazione e di attività mentali molto intense.
- Alfa (8-13.9 Hz) sono proprie della veglia e del rilassamento leggero
- Theta (4-7.9 Hz) meditazione profonda e la fase REM del sonno
- Delta (0.1-3.9 Hz) sonno profondo
Come funzionano i suoni binaurali
L’uso dei suoni binaurali può quindi stimolare e aiutare la memorizzazione in molti modi diversi:
- il rilassamento
- memorizzazione
- creatività
- capacità intuitive
e per questo negli ultimi anni sta diventando fondamentale anche nel marketing e nell’advertising.
Basti pensare a tutti quei brand che hanno playlist o musiche dedicate all’interno dei loro store che diventano poi elemento differenziante e caratterizzante sul mercato.
Negli Stati Uniti sono stati depositati più di 171 brevetti di software o tecnologie basate sui suoni binaurali per modificare in modo controllato gli stati mentali.
Ricerche sui suoni binaurali
Effetti sperimentati con i suoni binaurali
Combattere gli stati d’ansia
Effetto analgesico
Vuoi provare un’esperienza acustica immersiva?
Come usare i suoni binaurali per la concentrazione
E adesso non ti resta che provare.
Infila le cuffie.
Cerca un suono o un video (su YouTube o Spotify ne troverai moltissimi) della giusta frequenza (focus ad esempio) e ascolta.
In pochi istanti ti troverai in uno stato di flusso e di isolamento dal resto del mondo.